For.Ma. Mantova

da Gazzetta di Mantova del 04/11/2011

L'azienda speciale di formazione della Provincia di Mantova - Formazione Mantova For.Ma ha avviato un progetto in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava e il Panificio Randon. Il centro ha accolto nel corso di formazione professionale preparatore pasti per un periodo di 4 settimane, due ragazze provenienti da Haiti, in particolare dagli orfanotrofi, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava per il progetto Francisville - La città dei mestieri. Il percorso, possibile solo grazie all'interessamento del Panificio Randon, permette a queste ragazze di imparare un mestiere seguendo le lezioni al centro di formazione professionale.

da Gazzetta di Mantova del 15/11/2011

Una visita per analizzare punti di forza e aree di miglioramento dell'istruzione professionale. La delegazione della Regione - settore istruzione, formazione, lavoro - ha dedicato ieri una visita a due centri di formazione professionale: il Cfp - For.Ma e gli Istituti Santa Paola. La delegazione, composta dalla direttrice Maria Pia Redaelli, e da dirigenti e funzionari regionali al Cfp della Provincia ha visitato struttura e laboratori professionali dell'area alimentare e del benessere e assaggiato il buffet preparato dagli studenti. Tra i progetti ha destato interesse il percorso di agricoltura sociale: un sostegno dell'autoimprenditorialità, basata su azioni di orientamento per un'azienda che che coinvolge i disabili. Nel pomeriggio la delegazione ha visitato gli Istituti Santa Paola che eroga formazione in ambito alimentare, amministrativo e dell'area elettrico-elettronica. Il programma si è concentrato sulla scuola di conservazione dei beni culturali, specializzato in restauro ligneo e su tela. La delegazione si è mostrata interessata agli strumenti utilizzati dai due centri per accompagnare la persona lungo tutto l'arco della propria vita con l'obiettivo di migliorarne competenze, conoscenze e abilità. (c.d.)

da Gazzetta di Mantova del 10/11/2011

Può partire dalla coltivazione di un orto l'inserimento e il riscatto sociale di persone diversamente abili. Produzione di ortaggi buoni e di qualità per costruire nuove relazioni sociali e offrire uno sbocco professionale. E' questo il senso del progetto "Agricoltura sociale" presentato al Centro Polivalente Bigattiera. «E' un'iniziativa innovativa rispetto alla svantaggio sociale - spiega la vicepresidente della Provincia Giovanna Martelli - ed è un'azione che si lega fortemente alla tradizione del territorio che ha una vocazione agricola». Partendo dall'importanza del settore agricolo per il territorio mantovano e dal significativo coinvolgimento dei Distretti-Piani di zona nelle azioni a favore dei soggetti svantaggiati, è nata la volontà di sfruttare l'esperienza pluriennale del Centro Polivalente Bigattera dell'Azienda Speciale della Provincia For.ma per la promozione di un progetto di agricoltura sociale. I prodotti dell'agricoltura sociale non saranno in vendita ma verranno devoluti ad associazioni benefiche. «È un progetto di lungo respiro - sottolinea Gabriele Martignoni di For.ma - vogliamo coinvolgere i distretti per creare imprese agricole dei territori».

Agricoltura sociale: al via il progetto

Sarà presentato questa mattina, al Centro polivalente Bigattera di via dei Toscani, il progetto di "agricoltura sociale" , promosso dall'amministrazione provinciale di Mantova con l'agenzia For.ma. «Il progetto, oltre a garantire opportunità di sbocco lavorativo in questo periodo particolare di crisi - commenta palazzo di Bagno in un documento - può offrire positive connotazioni sul fronte dell'accoglienza e dell'inserimento sociale anche di categorie svantaggiate. Partendo dall'importanza del settore agricolo per il territorio mantovano e dal significativo coinvolgimento dei distretti a favore dei soggetti svantaggiati, è nata la volontà di sfruttare l'esperienza pluriennale del centro polivalente "Bigattera", per la promozione di un progetto di agricoltura sociale». Si tratta, secondo gli amministratori della Provincia, di azioni territoriali connesse «alle intese per l'integrazione delle politiche territoriali e delle azioni per contrastare le conseguenze sull'occupazione e sul sistema produttivo della crisi economica del Mantovano».

da Gazzetta di Mantova del 18/10/2011

CASTIGLIONE Un viaggio in treno da oltralpe lungo 13 ore per scoprire i segreti della cucina tipica e le ottime officine dell'alto mantovano. Questo è il senso dello scambio internazionale europeo Leonardo Da Vinci che coinvolge il centro di formazione professionale della Provincia di Mantova - For.Ma e due istituti di formazione professionale del distretto di Paderborn (Germania). Il progetto è in corso e terminerà sabato: per una settimana i ragazzi hanno studiato la lingua e la cultura del nostro paese, approfondito la cultura del territorio con una visita alla città e ai luoghi circostanti. In seguito, in questi giorni, sono in tirocinio presso importanti realtà aziendali dell'area mantovana. Tutti gli studenti apprendisti in scambio hanno dai diciotto ai ventotto anni, conoscono l'inglese e hanno basi professionali del settore di riferimento. Nella sede del centro di formazione professionale For.Ma di Castiglione delle Stiviere sono arrivati quattro apprendisti dall'istituto Stiftung-bildung-handwerk specializzati in meccanica. Il Cfp ha predisposto tirocini presso affermate aziende meccaniche dell'Alto Mantovano che seguono marchi come Scania, Porsche, Fiat e Volkswagen. Quattro apprendisti dell'area ristorazione dalla scuola Richard-von-Weizsäcker-Berufskollegs, sono alloggiati in agriturismo vicino al capoluogo e hanno frequentato il centro di formazione professionale For.Ma con sede a Mantova. Lo chef Giorgio Nadalini che coordina il laboratorio di cucina, ha insegnato le ricette tipiche della zona: tortelli di zucca, risotto alla Pilota e torta sbrisolona.

Chiara Delfini

da Gazzetta di Mantova del 12/09/2011

Il Festivaletteratura da i numeri anche in cucina: sono circa 10.000 infatti i pasti offerti dalla mensa dei volontari per l'edizione 2011. Coordinata dallo chef Giorgio Nadalini, la brigata di cucina per ogni servizio era composta da dieci collaboratori professionali e 25 studenti del centro di formazione For.Ma. Lo staff in queste giornate dedicate alla letteratura ha garantito i pasti per i volontari, la segreteria, autori, editori e stampa, cucinando molti prodotti offerti dagli sponsor. La brigata di cucina ha proposto piatti tipici mantovani e coordinato i ricchi buffet in tre diverse sale x il servizio, da lunedì a domenica per 600 pasti al giorno in media, fino a toccare gli 850 pasti erogati nel servizio di domenica. L'esperienza di cucina professionale irripetibile per gli studenti del cfp For. Ma, è stata ancora una volta all'altezza delle aspettative, confermano il Direttore Gabriele Martignoni e lo chef Giorgio Nadalini.

Chiara Delfini

Se si potesse, con un'unica parola, esprimere ciò che lega tra loro le storie di ordinaria precarietà raccontate da Emanuele Salvato nel suo libro "Sogni Spezzati", diremmo l'incertezza. "L'essere precario -ha spiegato l'autore nel corso della conferenza stampa di questa mattina- da inquadramento lavorativo diviene fatto sociale, identifica una condizione comune ad un numero drammaticamente crescente di persone che sperimentano l'impossibilità di fare progetti a causa della totale assenza di certezze e prospettive". "La mia generazione è cresciuta -ha proseguito- coltivando l'aspirazione di crearsi una famiglia, avere una casa, dei figli, cose banali se vogliamo, ma che oggi sembrano, in molti casi, irraggiungibili". Il volume, pubblicato dall'assessorato alla formazione professionale e lavoro della Provincia, raccoglie dieci storie di altrettanti precari, cercando di fare emergere in che modo la perdita del lavoro, la necessità di ricominciare ogni volta da capo, l'impossibilità di accedere ad una qualsiasi forma di finanziamento e, di conseguenza, di fare progetti, influiscano drammaticamente sulla vita delle persone.

"Il libro di Salvato potrà in qualche modo colmare quel senso di vuoto che sperimentiamo per il fatto di non essere riusciti a fare di più per arginare gli effetti della crisi economica", ha spiegato l'assessore Carlo Grassi. "Nonostante gli sforzi -ha proseguito- non siamo riusciti a far "star male" la classe politica al punto tale da far si che tutte le risorse spendibili fossero messe a disposizione dei lavoratori come ammortizzatori sociali".

Il libro è in distribuzione gratuita, fino ad esaurimento copie, mediante richiesta via e-mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Via ai nuovi corsi di formazione per adulti organizzati dall’Azienda Speciale di formazione della Provincia di Mantova For.Ma. In calendario la formazione per conduttori di generatori a vapore, per ottenere la patente Ecdl, paghe e contabilità e cucina. Le lezioni si terranno presso Azienda Speciale Formazione Mantova For.Ma in via Gandolo 13 (per ulteriori informazioni e per le iscrizion rivolgersi alla segreteria, 0376 - 222629; fax 0376 - 432538; email info formazionemantova.it). For.Ma è un ente accreditato in Regione Lombardia per servizi alla formazione e servizi al lavoro. Ecco i nuovi corsi che presto partiranno.

 

  • Conduttori generatori di vapore (patente di mestiere): è un corso organizzato dal 1985 attivo una volta all’anno con minimo 20 allievi per corso.
  • E.c.d.l. : organizzato dal 2002, 15 allievi, test center abilitato al rilascio patente E.c.d.l..
  • Paghe : organizzato dal 1995 una volta all’anno con minimo 20 allievi.
  • Contabilita : organizzato dal 1985 una volta all’anno con minimo 20 allievi.
  • Cucina : corso organizzato dal 2000 una volta all’anno con minimo 15 allievi.

 

Migliaia di disoccupati senza corsi di formazione

Migliaia di persone in cassa integrazione, in mobilità o disoccupate, senza la prospettiva di partecipare ad un corso di formazione. Se per i cassaintegrati in deroga il meccanismo delle doti ammortizzatori sociali ha permesso agli enti accreditati di mettere in piedi, grazie anche al lavoro dei sindacati, oltre 3.700 interventi, per altre migliaia di lavoratori a spasso non c’è un euro. E senza un’adeguata formazione diventa ancora più difficile trovare un posto. Dopo la firma dell’accordo con la Regione, nella primavera del 2009, Mantova ha attivato la rete mettendo al tavolo di lavoro Provincia, distretti, sindacati, e operatori della formazione (tra cui For.Ma, Enaip, Solco, Obiettivo Lavoro, Centro Tecnologico Arti e Mestieri di Suzzara, Ial Cisl e Cesvip di Poggio Rusco). «Pur tra mille difficoltà - spiega Silvano Saccani, componente della segreteria della Cgil con delega al mercato del lavoro - la realtà di Mantova ha creato una rete in grado di dare risposte ai lavoratori in cassa integrazione in deroga. Seppur senza alcuna garanzia di trovare un nuovo posto, migliaia di persone hanno potuto riqualificarsi partecipando ai corsi obbligatori, e senza perdere i benefici degli ammortizzatori sociali». Un’esperienza positiva, confermata dai dati. Con il 30% di addetti ricollocati, Mantova è in linea con il trend regionale. «Oggi manca però una prospettiva - sottolinea Gabriele Martignoni, direttore di ForMa, l’azienda speciale della Provincia - per migliaia di persone con altre tipologie di cassa integrazione, mobilità e disoccupazione». Le stime parlano di 6-7mila lavoratori senza l’opportunità di percorsi di formazione in grado di offrire un’alternativa, e una concreta possibilità di ricollocarsi su un mercato del lavoro che, anche a Mantova, registra cifre da brividi. I motivi? «La mancanza di risorse, su questa partita servirebbe un intervento concreto da parte della Regione, e la difficoltà di rapporti con il mondo aziendale rispetto alla comunicazione dei fabbisogni occupazionali delle aziende». Per funzionare al meglio, e garantire percorsi formativi ad hoc, il comparto della formazione dovrebbe entrare in rapporto sinergico con il mondo produttivo. «Manca invece una visione strategica, con prospettive di medio periodo - evidenzia Gianluca Ruberti del Solco - troppo spesso le aziende cercano personale oggi per domani, come ha evidenziato la recente ricerca sui fabbisogni occupazionali condotta dalla Camera di commercio in collaborazione con la Provincia». E sulla mancanza di indicazioni, da parte del mondo produttivo, su come e dove fare un’efficace formazione pensando anche a quando la crisi sarà superata, si concentra anche Stefano Ferrari, di Obiettivo Lavoro. «Per fare serie politiche attive bisogna lavorare in sinergia - spiega - e in quest’ottica le parti datoriali dovrebbero essere più presenti. Il rischio, infatti, è quello di trovarci di fronte ad un grande ‘parcheggio’ di risorse umane, senza sapere come reindirizzarle verso i cicli produttivi». In assenza di obiettivi specifici gli enti accreditati hanno puntato spesso sulle cosiddette competenze trasversali, come l’insegnamento dell’italiano agli stranieri, dell’inglese di base ai lavoratori italiani, e dell’informatica. «Far formazione - conclude Ruberti - vuol dire anche evitare che l’emarginazione del lavoratore. La persona deve rimanere legata alla rete, perché oggi nessuno verrà a chiamare a casa per offrirti un lavoro».

Ma ci sono soltanto 65 posti

È corsa al posto da infermiere. Nell’ultimo test di ammissione dell’8 settembre al corso di laurea in scienze infermieristiche dell’Università di Brescia (cui fanno capo anche le sedi staccate di Mantova e Cremona) si sono presentati, solo per la sede mantovana, 138 aspiranti infermieri, a fronte di soli sessantacinque posti disponibili. In passato le domande di iscrizione al corso di laurea per la provincia di Mantova erano sempre state leggermente al di sopra della disponibilità. Da quest’anno, invece, si è registrato un vero e proprio boom. «Purtroppo - commenta il presidente del collegio Ipasvi (Infermieri professionali) di Mantova Andrea Guandalini - il divario di offerta formativa nelle diverse province lombarde è ancora troppo ampio. In provincia di Brescia, ad esempio, i posti riservati per accedere al corso di laurea infermieristica sono 365, in provincia di Mantova solo 65, un dato che proporzionato al numero degli abitanti delle due province risulta a chiaro svantaggio dei cittadini mantovani». Già alcuni mesi fa Guandalini aveva lanciato un appello affinché si trovasse un accordo tra Regione e presidi delle facoltà universitarie per spingere sul ministero dell’istruzione allo scopo di avere più posti per i corsi di laurea in scienze infermieristiche. «Vista la richiesta - continua il presidente del collegio degli infermieri di Mantova - sarebbe sufficiente aumentare i posti per la nostra provincia di almeno una trentina di unità, per arrivare a quota cento». Un recente studio del Coordinamento dei Collegi Lombardi, presentato al tavolo congiunto Università-Regione, conferma un fabbisogno per la sanità lombarda di quattromila infermieri ma, purtroppo, l’offerta formativa proveniente dalle università della nostra regione è di soli duemila posti. L’opera di promozione fatta dai colleghi dell’azienda ospedaliera Carlo Poma e la campagna di sensibilizzazione del collegio Ipasvi con il supporto dell’amministrazione provinciale e dell’Agenzia Formativa For.Ma., ha sicuramente fatto aumentare l’affluenza ai test di ammissione all’università.

Giordano Cucconi

SUZZARA. Nell’ambito degli impegni assunti, a suo tempo, da vari enti relativamente alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Provincia per l’integrazione delle politiche territoriali e delle azioni di contrasto riguardanti l’attuale crisi economica, ha avuto luogo nella sede municipale del Comune di Suzzara (Ente capofila distrettuale) un incontro chiarificatore al quale hanno partecipato l’assessore provicniale al lavoro e alla formazione professionale Carlo Grassi, Gianni Peterlini, dirigente del settore turistico-culturale, dei servizi alla persona e responsabile delle politiche sociali, del lavoro, dello sport e del tempo libero e i funzionari del servizio di formazione professionale Manuela Galeotti e Sabrina Magnani mentre per il distretto di Suzzara erano presenti Ivano Africani (assessore comunale al Lavoro e alle politiche sociali), Roberta Lorenzini (assistente sociale) e Rubes Calzolari (vice sindaco di Motteggiana). Gli enti accreditati erano rappresentanti da Alberto Ferrari (direttore della «Fondazione Scuola di Arti e Mestieri F. Bertazzoni» di Suzzara), Fabio Veneri («Enaip» di Mantova), Chiara Pedrazzini («Obiettivo-Lavoro») e Gabriele Martignoni («Azienda For.Ma.»). Si è trattato di un proficuo scambio di notizie nel corso del quale Ivano Africani ha sintetizzato alcuni dati relativi alla attuale situazione occupazionale. L’assessore ha evidenziato il fatto che insiste il perdurare della crisi che ha visto una forte riduzione della forza lavoro in tutto il distretto meccanico suzzarese. A partire dai tagli degli interinali Iveco. Questo senza che vi siano all’orizzonete rassicuranti prospettive- Carlo Grassi relazionava sull’incontro svoltosi presso la Regione Lombardia in merito alle politiche per constrastare la crisi auspicandosi che l’interessamento dimostrato nei confronti delle varie problematiche territoriali abbia finalmente un esito positivo. L’ingegner Alberto Ferrari, dal canto suo, preannunciava la ripresa della attività della «Consulta Economica d’Area» intesa ad individuare le conseguenze della crisi relativamente al sistema produttivo del distretto del Suzzarese. Al termine dell’incontro si è deciso, unanimemente, di istituire un «tavolo di lavoro» composto dagli Enti accreditati alla formazione e al lavoro supportato dall’Osservatorio dei Fabbisogni Occupazionali» recentemente attivato dalla «Camera di Commercio, Industria, Artigiana e Agricoltura» (in “partnership” con la Provincia) il cui scopo sarà quello di analizzare, con continuità, i fabbisogni delle aziende agevolando in questo modo il «matching domanda-offerta di lavoro». Sarà la Provincia di Mantova che, con cadenza mensile, convocherà presso il Comune di Suzzara (Ente Capofila) gli interessati.

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